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Nel cuore della legge

Il racconto evangelico di questa domenica continua il Discorso della Montagna, che stiamo oramai meditando da tre settimane.

Nel brano di oggi, Gesù ripropone alcuni Comandamenti della Legge ebraica. Nel citarli, tuttavia, li riporta al volere originario di Dio attraverso un espediente esegetico che a ogni richiamo della Scrittura (“Avete inteso che fu detto“) fa seguire l’interpretazione (“ma io vi dico“).

Avete inteso che fu detto agli antichi: ‘Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio’. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: ‘Stupido’, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: ‘Pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna…
Avete inteso che fu detto: ‘Non commetterai adulterio‘. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore…
Fu pure detto: ‘Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio‘. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: ‘Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti’. Ma io vi dico: non giurate affatto
“.

Gesù ovviamente non nega i Comandamenti e la loro necessità, ma li riporta alla sorgente, che è il cuore stesso di Dio.

Così facendo insegna a tutti noi ad andare oltre la lettera di ogni regola, norma, disposizione, decreto, legge (sia umani che divini), cercando di comprendere il volere del legislatore senza fermarsi alla semplice osservanza meccanica.

Stesso discorso quando siamo noi a dare regole agli altri: cerchiamo solo il bene, espresso nel volere di Dio; e aiutiamoli ad andare al cuore delle richieste, non limitandosi a seguirle in modo robotico e disumanizzante.

Don Michele Fontana