Siamo oramai prossimi al Natale, e la liturgia ne accompagna i preparativi narrando una scelta sofferta: quella di Giuseppe, promesso sposo di Maria, donna di cui conosceva le virtù, ma che ha saputo essere incinta. E il “bimbo” non era suo!
Che fare?
Ripudiarla avrebbe comportato sottoporla alla pubblica gogna, oltre che a una condanna per adulterio punibile fino alla lapidazione.
Accoglierla, facendo finta di niente, avrebbe comportato convivere per sempre con il sospetto.
La vita spesso impone la sfida delle decisioni; alcune drammatiche, come quella in questione.
Il racconto intende spronare, quindi, a prepararsi al Natale con il coraggio delle decisioni.
Quante scelte abbiamo ancora in sospeso!
Alcune perché non capiamo: non riuscamo a discernere cosa sia bene fare, o non ci accorgiamo quale sia veramente la posta in gioco.
Altre perché non possiamo: pur sapendo cosa decidere, siamo impediti da qualcuno o qualcosa.
Altre, infine, perché non vogliamo: siamo fortemente attratti da tutt’altro.
Quali giorni più propizi, allora, per prendere in mano la vita e chiedere al Signore che ci dia luce e forza nelle decisioni che finora abbiamo lasciato in sospeso.
Don Michele Fontana