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Mandato e Benedizione ai Catechisti

INTRODUZIONE

Arcivescovo: Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
Arcivescovo: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
Tutti: E con il tuo spirito.

Guida: Carissimi catechiste, catechisti, educatori e Capi Scout, l’azione pastorale della Chiesa ha bisogno della vostra vocazione e missione per accompagnare le comunità e i singoli fedeli incontro a Gesù e giungere alla maturità della fede.
La vostra cooperazione, offerta nel servizio della catechesi, richiede un’identità cristiana adulta, da discepoli del Signore, testimoni del suo amore. Su ciascuno di voi oggi invochiamo la benedizione di Dio, chiedendo luce e forza dallo Spirito Santo per il compimento di un così nobile servizio ecclesiale.
Prima, però, ci metteremo in ascolto del Signore che parlerà alle nostre vite e illuminerà il nostro cammino nella proclamazione della sua Parola e nell’esortazione dell’Arcivescovo.
Quindi, continueremo l’atteggiamento di reciproco ascolto consegnando al cuore del nostro Pastore le testimonianze che voi stessi avete preparato.

ASCOLTO

Durante il canto, l’Evangelario viene portato in processione per l’intronizzazione della Parola. Segue la proclamazione delle Letture.

Dal primo libro di Samuèle
In quei giorni, Samuèle dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuèle andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuéle, Samuéle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Tutti: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

– Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
– Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
– «Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Alleluia, alleuia.
Abbiamo trovato il Messia: la grazia e la verità vennero per mezzo di lui.
Alleuia.

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Parola del Signore

Esortazione dell’Arcivescovo.

Guida: Stimolati dalla Parola di Dio, rispondiamo con il canto, durante il quale, con una breve processione aperta dalla fiamma viva di una lampada, un rappresentante per parrocchia consegnerà all’Arcivescovo i contributi del proprio gruppo deponendoli ai piedi dell’Evangeliario. Al termine saranno letti un contributo per forania.
Canto e consegna dei contributi al Vescovo. Al termine, un rappresentante per forania legge il testo presentato.

MANDATO AI CATECHISTI

Arcivescovo: Carissimi sorelle e fratelli, v’invito a professare la fede, che sarete chiamati a testimoniare e trasmettere, rinnovando le promesse del Battesimo con le quali rinunciate a satana e alle sue opere e v’impegnate a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

Arcivescovo: Rinunciate a satana?
Tutti: Rinuncio.
Arcivescovo: E a tutte le sue opere?
Tutti: Rinuncio.
Arcivescovo: E a tutte le sue seduzioni?
Tutti: Rinuncio.

Arcivescovo: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Tutti: Credo.
Arcivescovo: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Tutti: Credo.
Arcivescovo: Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Tutti: Credo.

Arcivescovo: Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore.
Tutti: Amen.

Arcivescovo: Carissimi, vi chiedo allora di esprimere pubblicamente, davanti a Dio e alla Chiesa, la volontà di assumere gli impegni che la missione catechetica comporta.

Arcivescovo: Siete disposti a curare il vostro “essere” catechisti, maturando un’identità cristiana fondata sulla spiritualità?
Tutti: Sì, lo siamo.
Arcivescovo: Siete disposti ad accrescere il “sapere” catechetico inteso come intelligenza integrale dei contenuti della fede?
Tutti: Sì, lo siamo.
Arcivescovo: Siete disposti a migliorare il “saper fare”, curando una mentalità educativa capace di mediare l’appartenenza alla comunità ecclesiale, animare e lavorare in èquipe?
Tutti: Sì, lo siamo.
Arcivescovo: Siete disposti a privilegiare il vostro “stare con” gli altri, partendo dalle periferie esistenziali e dai più deboli?
Tutti: Sì, lo siamo.

Arcivescovo: Guarda con bontà, o Padre, questi tuoi figli che si offrono per il servizio della catechesi; confermali nel loro proposito con la tua benedizione, perché nell’ascolto assiduo della tua parola, docili all’insegnamento della Chiesa, s’impegnino a istruire i fratelli, e tutti insieme ti servano con generosa dedizione, a lode e gloria del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.

L’arcivescovo asperge i catechisti con l’acqua benedetta.
Si prosegue con la preghiera dei fedeli.

Arcivescovo: Il Vangelo è origine, fine e sostegno di ogni missione nella Chiesa. Animati da questa certezza, rivolgiamo al Padre la nostra preghiera.
Tutti: Attira tutti a te, o Signore.

– Fa’ che tutte le nazioni riconoscano in te, o Padre, l’unico vero Dio e in Gesù Cristo il Figlio che tu hai inviato.
– Manda operai nella tua messe, perché il tuo nome sia glorificato tra le genti.
– Tu che hai mandato i discepoli a predicare il Vangelo, aiutaci ad estendere la vittoria della croce.
– Rendici attenti e docili alla predicazione degli Apostoli, e coerenti con gli insegnamenti della nostra fede.
– Tu che oggi ci chiami al tuo servizio per i fratelli, fa’ che siamo ministri della tua verità.
– Confermaci nell’umile dedizione alla tua Chiesa, perché mentre insegniamo agli altri siamo sempre pronti a imparare e a servire.
– La grazia dello Spirito Santo guidi le nostre parole e i nostri cuori, perché rimaniamo sempre nel tuo amore e nella tua lode.

Arcivescovo: Chiamati e inviati dal Signore a testimoniare il suo amore e la sua Parola, in segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato:

Tutti: Padre nostro.

CONSEGNA DELLA LUCE

Guida: Dopo aver accolto l’invito del Signore a essere suoi testimoni nel servizio della catechesi, e aver ricevuto il mandato dalla Chiesa e la benedizione di Dio, siamo chiamati a portare la luce della fede nelle nostre comunità, non singolarmente, ma in comunione. Tutto questo sarà espresso nella simbologia che tra poco vivremo: un rappresentante per parrocchia si recherà alla lampada che arde davanti l’evangeliario per attingere luce da luce, avendo cura di custodire la fiamma e farla ardere nella propria comunità.

Durante il canto, un rappresentante per parrocchia accende un cero (lanterna, lampada, o altro) dalla lampada posta davanti l’Evangeliario.
Si conclude con la benedizione sui partecipanti.

BENEDIZIONE FINALE

Arcivescovo: Dio, che ha rivelato in Cristo la sua verità e il suo amore, vi faccia testimoni nel mondo della sua carità e del suo Vangelo.
Tutti: Amen.

Arcivescovo: Il Signore Gesù che ha promesso di rimanere con la sua Chiesa sino alla fine dei secoli, renda efficaci le vostre parole e le vostre opere.
Tutti: Amen.

Arcivescovo: Lo Spirito Santo sia sopra di voi, perché siate veri cooperatori e ministri della parola.
Tutti: Amen.

Arcivescovo: E su voi tutti qui presenti, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Tutti: Amen.

Dopo il saluto, un canto chiude la celebrazione.