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Le nostre croci quotidiane

Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Luca 8,1-2).

Questa frase lapidaria di Gesù risuona oggi nella proclamazione del Vangelo.

L’espressione “venire dietro a me” era utilizzata per indicare la sequela del discepolo che deve muovere i passi della vita sul sentiero del maestro. Gesù con essa indica le condizioni per essere suoi discepoli: seguire il suo esempio, andare dove egli va!

Questo percorso comprende due decisioni.

La prima è “rinnegare sé stessi” , ossia abbandonare l’egoismo e l’interesse personale.

La seconda è avviarsi sulla salita ardua del Calvario, rimanendo coerenti fino alla fine.

Luca ricorda questo detto scrivendo a cristiani poveri e in gravi difficoltà. In tale contesto l’inciso “ogni giorno” evoca l’impegno che si deve assumere nelle difficoltà giornaliere.

La “croce”, in pratica, diventa il simbolo di tutte le prove, le fatiche, i sacrifici, le sofferenze che gravano sulla vita e che il cristiano vive rimanendo fedele a Gesù.

Siamo veri discepoli se, nelle croci quotidiane, non ci scoraggiamo, non perdiamo la speranza, non ci allontaniamo dalla fede, non bestemmiamo, ma le affrontiamo come Lui, con Lui.

Don Michele Fontana