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La menzalora di Dio

Quanto è bella la similitudine del Vangelo di oggi.“

“Siate misericordiosinon giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio“.

La “misura” di cui parla il Vangelo era un contenitore che in antichità fungeva da riferimento per verificare la quantità di grano o altro cereale nella vendita al mercato.

Tra le più note c’era il “tumino” e la “menzalora” (nella foto si può ammirare la menzalora ancora collocata nella vecchia piazza mercato in Satriano).

Il contenitore a sua volta poteva essere riempito a raso (livellato sul bordo con una rasiera) o a colmo (riempito fin oltre il bordo).
Inoltre per compattare il contenuto, aumentando la misura, il recipiente veniva scosso e il grano pigiato.

Utilizzando questa similitudine Gesù dice, con un linguaggio semplice, che siamo noi a stabilire l’unità di misura della misericordia di Dio verso noi stessi.

Ogni piccolo gesto di carità il Signore lo rende, e in modo sovrabbondante (pigiato, colmo e traboccante), ma sempre proporzionato al nostro dono.
Egli mette nella “menzalora” della sua misericordia verso noi, moltiplicando, quello che noi mettiamo nella “menzalora” della nostra misericordia verso gli altri.

Stiamo attenti però: se vogliamo molto, non possiamo mettere poco … e ancora: se vogliamo qualcosa non possiamo mettere niente. Lui moltiplica, è vero, ma lo “zero” anche se moltiplicato rimane sempre “zero”.

Don Michele Fontana