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La chioccia

Il Vangelo di questo giovedì mostra un Gesù deluso nei confronti della città di Gerusalemme che si ostinava a rifiutare la visita di Dio nella sua persona.
Le parole, attraverso le metafore della chioccia e della casa, permettono di comprendere meglio il significato di benedizione e maledizione.
“Gerusalemme… quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi”.
La chioccia è immagine della benedizione di Dio: allargando le ali, estende protezione e aiuto, guida nel cammino e dona il nutrimento necessario ai pulcini.
Passando alla seconda metafora, la benedizione è la presenza di Dio in una casa, in un luogo, in una vita, in una giornata. Quando Dio abita la nostra casa, la tiene nelle sue mani!
Noi, però, possiamo decidere di accoglierlo o cacciarlo via. Se tolto, lo costringiamo ad “abbandonare”. Nel significato etimologico abbandonare vuol dire togliere dalle proprie mani, e quindi ritirare la benedizione.
Dio, dunque, non maledice; siamo noi a farlo abbandonare, cioè a toglierci dalle sue mani e dalla sua protezione.
Come è significativa la recita delle ultime invocazioni del Padre nostro: “Non abbandonarci alla tentazione”, cioè : quando siamo tentati, non lasciarci cadere dalle tue mani, non lasciarci soli.
Quando ci sentiamo tentati a comportarci male, ad alzare la voce, a dire o fare cose non giuste e buone, chiediamo al Signore: non lasciarmi solo, non te ne andare, “non abbandonarmi” in questa tentazione.
Nella la sua mano di certo vinceremo ogni difficoltà.

 

Don Michele Fontana