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Dal pulpito dei nostri scafi vuoti

Dopo il discorso alla sinagoga di Nazareth, che ci ha accompagnato nelle due domeniche precedenti, Gesù riprende il cammino e si reca a Cafarnao.
Nel Vangelo di oggi lo troviamo sulle rive del mare di Galilea, o meglio, del lago di Gennésaret, dove incontra coloro che diventeranno i primi discepoli.
È interessante notare che quest’incontro avviene nell’ambiente di lavoro (sono pescatori), e in un momento di stanchezza fisica e morale: stanno riparando e lavando le reti dopo una nottata di fatica infruttuosa.
Molto probabilmente sono di pessimo umore: senza pesci in barca cosa porteranno a casa? Con cosa sfameranno le famiglie in attesa?
Gesù si avvicina e chiede di farlo salire sulla barca per parlare alla folla che lo segue.
Come per Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, il Signore sempre ci raggiunge là dove scorre la nostra vita, e ci chiede di farlo salire sulle nostre barche, soprattutto nei momenti di delusione e amarezza.
Salendo sul pulpito dei nostri scafi vuoti, vuole fare della nostra quotidianità, con le sue preoccupazioni e difficoltà, sconfitte e fallimenti, il luogo da cui parlare e per cui parlare!
A noi lascia la possibilità di decidere se accoglierlo a bordo.
Don Michele Fontana