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Da scout … nella Chiesa

Negli ultimi quattro anni, dopo una breve parentesi un po’ lontana dalla fede, ho intrapreso nuovamente la strada e il cammino verso Gesù e sua madre, la Madonna.

Agli inizi di questo percorso sono stato avvicinato da due persone con le quali non avevo molta confidenza, anzi una semplice conoscenza, don Michele Fontana e Carmelina (Capo Scout).

Entrambi mi proposero di offrire un po’ del mio tempo nel gruppo Scout presente in Parrocchia.

Percepii immediatamente un cambiamento in me. Sentivo qualcosa di strano. Avvertivo una spinta in tal senso anche dalla figura di mio suocero, da poco scomparso per morte. Naturalmente ho riconosciuto la guida e la vocazione di Gesù che mi ha offerto questo cammino.

Anche se si trattava di un mondo a me sconosciuto la proposta mi è interessata e quindi ho accettato di dare il mio piccolo contributo a quella Comunità dove vi sono tanti ragazzi e giovani.

Ritengo che vivere la fede è un bene per la società e per il prossimo. Evidenzio, oggi, che la Chiesa e lo scautismo Agesci formano un’unica realtà nella quale si cammina tutti insieme, piccoli e adulti, per un unico scopo: servire Gesù e offrire un servizio agli altri.

Nella Chiesa esiste una grande “strada” che porta l’uomo all’incontro progressivo con Cristo mediante un cammino “sacramentale” che parte da quando si è bambini e prosegue nella vita adulta quando si sceglie di stare con Gesù e amarlo.

La Chiesa da sempre vive la realtà della comunità fin dalle sue origini. Ciò che hanno vissuto gli Apostoli è stato “tramandato” e fatto vivere ai discepoli, e poi a tutti coloro che si avvicinavano a Cristo.

Lo scautismo ci fa crescere insieme; ci fa vivere e condividere esperienze che da una parte arricchiscono il singolo e dall’altra giovano e alimentano la comunità.

In più, lo scautismo è “insegnamento d’arte” ossia quel luogo dove chi ha più esperienza la mette al servizio degli altri; è il luogo del “trapasso di competenze” dove il più grande insegna al più piccolo in una dimensione di famiglia felice che contraddistingue le relazioni tra ragazzi, e tra ragazzi ed adulti.

Altro elemento importante è il Creato che scopriamo sempre grazie alla Chiesa (attraverso la scrittura Sacra) e lo scautismo (attraverso la scrittura della natura) mediante attività all’aperto che permettono di riconoscere e ammirare l’importanza e la bellezza di quanto nostro Signore ci ha donato.

Pasquale Rotundo,
Capo Scout (Akela) del Gruppo Agesci Satriano 1°