Il Laudario di Cortona è un manoscritto della seconda metà del 1200 contenente alcune laude, cioé canti sacri in lingua volgare. Tra essi il più famoso è “Voi ch’amate lo Criatore“, un’intensa melodia che narra la straziante scena della Madre ai piedi della Croce, dando sfogo al pianto dell’Addolorata.
Per accompagnare la riflessione di questo Venerdì santo proproniamo il testo della lauda (nella sua forma originale e tradotta in italiano).
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
Ch’io son Maria co’ lo cor tristo,
la quale avea per figliuol Cristo:
la speme mia e dolce acquisto
fue crocifisso per li peccatori.
Capo bello e delicato,
come ti veggio stare enchinato;
li tuoi capelli di sangue intrecciati,
fin a la barba ne va irrigore
Bocca bella e delicata,
come ti veggio stare asserrata,
di fiele e aceto fosti abbeverata,
trista e dolente dentr’al mio core.
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
Voi che amate il Creatore,
considerate il mio dolore.
Sono Maria, con il cuore triste,
che aveva per figlio Cristo:
la mia speranza, e mio dolce bene,
fu crocifisso per i peccatori.
Capo bello e delicato,
come ti vedo stare inclinato;
i tuoi capelli intrecciati di sangue,
persino la barba ne è irrigata.
Bocca bella e delicata,
come ti vedo stare serrata,
di fiele e aceto sei stata abbeverata,
triste e dolente dentro il mio cuore.
Voi che amate il Creatore,
considerate il mio dolore.
Don Michele Fontana