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Ritiro Prime Comunioni

“Come pietre vive”
Chiesa del giubileo

Ritiro dei ragazzi della
Prima Comunione

Mercoledì 17 maggio 2023


Pietre Vive

Dopo il saluto viene consegnata una pietra a ogni ragazzo e si chiede a tutti di descriverla.

Catechista: Una pietra nella nostra mano. Poco più di un granello di sabbia e poco meno di una roccia. Da sola non ha valore né bellezza. In questo momento ne avvertiamo solo il peso; aspettiamo di gettarla via per non stancarci le braccia o sporcarci le mani.
Eppure ognuna di queste pietre unita alle altre può erigere un muro e diventare parete di una casa.

Catechista: Noi siamo come la pietra che teniamo in mano. Poco più di un sasso, poco meno di un angelo. Da soli ci sentiamo poco importanti e spesso incapaci. Quante cose vorremmo fare ma non ci riusciamo perché siamo ancora piccoli, o semplicemente perché non ne abbiamo le capacità. Eppure se ci mettiamo insieme, l’uno con l’altro, possiamo fare tanto. Insieme possiamo fare gruppo, diventare comunità, edificare una casa dove Gesù può essere ospitato. Come è possibile? Ascoltiamo cosa ci dice San Pietro.

Sacerdote: Dalla Prima Lettera di San Pietro apostolo
Allontanate ogni genere di cattiveria e di frode, ipocrisie, gelosie e ogni maldicenza. Come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore.
Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.

Sacerdote: San Pietro innanzitutto chiede di eliminare tutto ciò che può turbare la pace nei nostri cuori e nelle nostre amicizie: “Allontanate ogni genere di cattiveria e di frode, ipocrisie, gelosie e ogni maldicenza”. La cattiveria è il desiderio di fare del male agli altri; la frode è l’imbroglio fatto con astuzia; l’ipocrisia è la maschera di sorrisi, moine e parole che indossiamo per nascondere le intenzioni cattive; siamo gelosi quando non vogliamo condividere le cose buone con gli altri; siamo maldicenti quando “diciamo male”, cioè parliamo male degli altri.
San Pietro ci paragona a neonati che piangono disperatamente perché vogliono il latte dalla mamma. Quell’unico nutrimento è ricco di energia e di tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere sani e forti. Anche noi dobbiamo cercare avidamente il latte spirituale che ci permetta di crescere nella grazia, nelle virtù e nella bontà. Questo latte spirituale lo riceviamo nella preghiera. Infine siamo paragonati a “pietre vive” unite dall’amore. Dovunque ci sono due o più persone unite dall’amore c’è una chiesa e Gesù viene ad abitare.

Esame di coscienza e Confessioni

Catechista: A partire da quello che abbiamo ascoltato, facciamo l’esame di coscienza per prepararci alla Confessione. San Pietro ci esorta ad allontanare la cattiveria. In quali situazioni ci comportiamo male? Nei confronti di chi? Quando siamo cattivi con i pensieri (desideriamo il male, speriamo nel fallimento degli altri, ecc.)? In che modo siamo cattivi con le parole (insultiamo, critichiamo, gridiamo, prendiamo in giro)? In che modo siamo cattivi con le opere (facciamo gesti brutti, alziamo le mani, spingiamo, ecc.)? In che modo siamo cattivi con le omissioni (ci rifiutiamo di fare del bene)?
L’apostolo parla anche di frode. Quando siamo tentati di imbrogliare gli altri? Quando diciamo bugie o nascondiamo la verità? Quando ci vantiamo di fare cose che non sappiamo fare?
Siamo invitati rifiutare l’ipocrisia. Quando fingiamo di essere contenti ma non lo siamo? Quando facciamo finta di essere buoni ma vorremmo il male? Quando sorridiamo ma il cuore cova rancore? Anche dalla gelosia dobbiamo stare lontani. Di cosa siamo gelosi? Cosa non riusciamo a condividere con gli altri?
San Pietro parla di maldicenza. Ci sono persone di cui parliamo male? Siamo abituati a riportare cose non vere nei confronti degli altri? Ci piace fare pettegolezzi? Siamo invitati a cercare il latte spirituale. Quali sono gli ostacoli che ci impediscono di pregare? Cosa reputiamo più importate della Messa domenicale? Infine, siamo chiamati pietre vive. Quali comportamenti fanno rompere l’amicizia con gli altri?

Ogni ragazzo si accosta alla confessione. Al termine riceve un pezzo di un puzzle.

Ringraziamento

Alla fine delle confessioni si mostra il puzzle ultimato. I ragazzi scoprono che sulla facciata che hanno composto c’è l’immagine della chiesa, sull’altra facciata, a loro sconosciuta, ci sono tutti i loro volti.

Sacerdote: Cari ragazzi, avete ricevuto l’assoluzione e siete pronti ad accogliere Gesù nella Comunione. Ringraziamolo per questo dono.

Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci ad allontanare dal nostro cuore ogni cattiveria.
Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci a non voler imbrogliare più nessuno.
Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci a togliere dal nostro sorriso la maschera dell’ipocrisia.
Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci a non essere più gelosi dei tuoi doni.
Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci a non parlare più male degli altri.
Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci ad amare la preghiera.
Ragazzo: Grazie, Gesù perché ci hai perdonati. Aiutaci a vivere nell’unità e nell’amore.

Sacerdote: Con questi sentimenti ci rivolgiamo al Padre come fratelli.

Si recita tutti insieme il padre nostro. Quindi si conclude un canto e la benedizione finale.