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Oratorio… oltre il Covid

Dopo la bellissima esperienza estiva che ci ha visti protagonisti, come oratorio, di lunghe passeggiate all’aria aperta, alla scoperta di luoghi naturalistici e storici del nostro comprensorio, come l’orto botanico, la torre di Carlo V (meglio conosciuta come “Torrazzo”), il canile di Soverato, il fiume Ancinale,  la torre Ravaschiera e il borgo di Satriano, ed esserci cimentati nella pratica di sport inconsueti come la canoa, la pesca, l’equitazione e la barca,  a settembre il nostro oratorio ha avviato la programmazione di un’ambiziosa proposta per i giovani.

Purtroppo l’evolversi della pandemia e le normative ministeriali e regionali per contrastarla, ci hanno imposto un responsabile standby.

Come in ogni centro aggregativo, infatti, in questo periodo le attività sono sospese.

Aspettiamo, dunque,  con trepidazione tempi migliori per riprendere il sogno nel cassetto.

Si tratta di un progetto, proposto da Antongiulio Iorfida, sposato e accompagnato dalla preghiera di don Michele e dal gruppo animatori dell’oratorio “San Domenico Savio” di Satriano Marina, rivolto ai giovani artisti dell’intero comprensorio.

Un’iniziativa intrigante che, nonostante i primi incontri fossero stati fatti seguendo le restrizioni anticovid, ha visto coinvolgersi nella programmazione circa di trenta “artisti”.

L’idea, infatti, è di aiutare i giovani a mettere a frutto i doni e i talenti che li arricchiscono, a 360 gradi: recitazione, canto, musica, danza, pittura, composizione di testi, disegno, fotografia, realizzazione video, cortometraggi, ecc.

Il progetto prevede la messa a disposizione,  dalla parrocchia, di ambienti e strumenti per consentire ai giovani di incontrarsi e condividere estro e creatività.

Lungo il percorso, tenendo conto delle scelte artistiche che faranno, è prevista la realizzazione di un contest in cui ciascuno potrà esibirsi.

L’idea ambiziosa è,  una volta superata l’emergenza della pandemia, di presentare l’intero spettacolo, o parte di esso, non solo via streaming e in tv, ma soprattutto nei luoghi di sofferenza (carceri, ospedali, rsa, ecc.).

Anna Chiaravalloti