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Nella fornace … abbiamo fede

La prima lettura della Messa di oggi riporta una bellissima preghiera di Azaria mentre si trovava, insieme ad altri due ebrei, in una fornace ardente dove era stato fatto gettare dal re di Babilonia, Nabucodonosor (Daniele 2,25-43).

Le parole di quella preghiera, proclamate in questi giorni assumono un significato tutto particolare perché sembrano sintetizzare ed esprimere quanto i nostri cuori stanno gridando al Signore.

Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia …
Oggi siamo umiliati … a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe, né profeta né capo né olocausto né sacrificio né  oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia.
Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato … Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è delusione per coloro che confidano in te.
Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da’ gloria al tuo nome, Signore“.

Si, non c’è delusione per coloro che confidano nel Signore.

Anche noi, che ci troviamo nella fornace della pandemia, lasciamo che il nostro cuore ripeta questa preghiera, e continuiamo a credere nella Misericordia di Dio.

Don Michele Fontana