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Mons. Maniago … breve biografia e descrizione dello stemma

Mons. Claudio Maniago, toscano di nascita (nato a Firenze l’8 febbraio 1959), friulano di origini (i genitori sono di Pordenone), pugliese di provenienza (ha svolto finora il ministero episcopale nella diocesi di Castellaneta, provincia di Taranto), da domenica 9 gennaio 2022 sarà calabrese per adozione pastorale.

Domenica dopo l’Epifania, infatti, farà il suo ingresso solenne nella nostra arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.

Nato e cresciuto nella città dell’arte e del Rinascimento, è stato ordinato sacerdote il 19 aprile 1984. Ha quindi ricoperto numerosi incarichi pastorali, come Rettore del Seminario, Direttore del Centro Diocesano per le Vocazioni, Membro del Consiglio Pastorale Diocesano, Assistente ecclesiastico del Serra Club, Cerimoniere diocesano, Docente di liturgia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, Membro della Commissione Ordinandi, Vicario generale dell’arcidiocesi fiorentina.

Il 18 luglio 2003, Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Firenze, e il 12 luglio 2014 papa Francesco lo ha eletto vescovo di Castellaneta.

Il 21 maggio 2015 la Conferenza Episcopale Italiana lo ha promosso Presidente della Commissione episcopale per la Liturgia, e il 3 ottobre dello stesso anno è stato nominato Presidente del Centro di Azione Liturgica.

Il 28 ottobre 2016 papa Francesco lo ha nominato membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Il 29 novembre 2021 lo stesso papa lo ha chiamato alla guida dell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro Squillace, della quale, come dicevamo sopra, prenderà possesso canonico il 9 gennaio 2022 con una solenne concelebrazione nel Palazzetto dello Sport in località Corvo.

 

Lo stemma scelto da monsignor Claudio Maniago nel 2003, in occasione della sua ordinazione episcopale, è opera di un esperto di araldica.
All’interno dello scudo azzurro vi sono i simboli color oro (in araldica  l’oro rappresenta la fede).
Lo scudo contiene una stella a otto punte che, assieme all’azzurro dello sfondo, rappresenta il riferimento e l’ispirazione mariana della spiritualità di mons. Maniago.
Il braccio destro (destrocherio) alato che impugna il pastorale, indica la missione di pastore affidata dal Signore stesso e rimanda al suo motto “In manus Tuas”. Consapevole della piccolezza umana, il vescovo si affida a Dio perché lo tenga nella sua mano e lo conduca nel cammino affidatogli.
Il motto, in lettere maiuscole lapidarie romane di colore nero, è caricato su di un cartiglio svolazzante foderato di rosso.
L’ornamento esterno allo scudo, è composto da un cappello prelatizio (galero) di colore verde, dal quale pendono 20 fiocchi, 10 per lato, dello stesso colore.
Oltre ai fiocchi vi è la croce astile, d’oro e gemmata d’azzurro, detta anche “patriarcale”, a due bracci traversi, che identifica la dignità arcivescovile.
Alla base dello scudo è collocato il Pallio, insegna della Giurisdizione Metropolitana e segno di comunione con il Papa.