Narrate da Marco immediatamente dopo il racconto metaforico del Seminatore, le due parabole che ascoltiamo a Messa questa domenica si soffermano sullโefficacia straordinaria della Parola seminata. Efficacia che, per dispiegarsi, ha bisogno di pazienza e attesa:
โCosรฌ รจ il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraโ.
Con queste parole Gesรน dipinge un quadro della pazienza di Dio, la sua capacitร di attendere i tempi umani, ma suggerisce anche a noi una modalitร di lavoro che รจ la โnon-azioneโ, la pazienza di attendere la maturazione senza forzare i tempi, per dare spazio allโagireย ย di Dio.
Ciรฒ, sia riguardo noi, per una decisione da prendere, un discernimento da fare, una cosa da realizzare; sia riguardo gli altri e il loro percorso di crescita.
Si tratta di imparare la faticosa arte dellโagricoltore, che sa quando occorre arare, quando รจ il tempo di seminare, quando e cosa รจ necessario potare,ย quando bisogna โnon-agireโ e porre un freno allโimpazienza.
Don Michele Fontana