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La stola e il grembiule. Augurio della famiglia Salesiana

Carissimo don Michele,
come Famiglia Salesiana abbiamo chiesto a don Tonino Bello di illuminarci in questa giornata importante nella quale siamo chiamati a dire grazie ad un Pastore che per la nostra Comunità ha fatto tanto. Abbiamo allora pensato a quale grande paramento sacro regalarti: il velo omerale aveva troppi ricami dorati, i merletti della cotta erano troppo delicati, la pianeta sapeva di museo e la casula era troppo scontata. Insomma nessun paramento classico ci ha soddisfatto. Allora abbiamo optato per un semplice GREMBIULE bianco e non lo abbiamo nemmeno comprato lo hanno confezionato in poche ore alcune nostre ex allieve.
Di solito, la stola, la Casula, il Piviale richiamo l’armadio della sacrestia, dove, con tutti gli altri paramenti profumati d’incenso, ben stirati e a volte amidati, fanno bella mostra con la loro seta e i loro colori, con i loro simboli e ricami.
Il grembiule, invece, ben che vada, se non proprio gli accessori di un lavatoio, richiama la credenza della cucina, dove, chiazzato di macchie, è sempre a portata di mano della massaia. Eppure è l’unico paramento sacerdotale registrato dal Vangelo. Giovanni al capito 13 al versetto 4 non parla né di casule né di amitti, né di stole né di piviali, parla solo di questo panno rozzo che il maestro si cinse ai fianchi con un gesto squisitamente sacerdotale. Non abbiamo la presunzione di voler introdurre il grembiule nell’armadio dei paramenti, ma ci piace pensare che insieme alla stola il grembiule è di diritto il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, stola e grembiule sono come l’altezza e la larghezza di un unico panno di servizio; il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo.
Il grembiule oltre al servizio ci ricorda il tuo dinamismo.
Sempre Giovanni usa la frase «Si alzò da tavola»: l’Eucarestia non sopporta la sedentarietà. Non tollera la siesta, non permette l’assopimento della digestione. Ci obbliga ad un certo punto ad abbandonare la mensa, ci sollecita all’azione, ci spinge a lasciare le nostre cadenze troppo residenziali per farci investire in gestualità dinamiche missionarie il fuoco che abbiamo ricevuto. Ma «Si alzò da tavola» significa un’altra cosa molto importante. Significa che gli altri due verbi «depose le vesti» e «si cinse i fianchi con l’asciugatoio» hanno valenza di salvezza solo se partono dall’Eucaristia. Se prima non si è stati a tavola, anche il servizio più generoso reso ai fratelli rischia l’ambiguità, nasce all’insegna del sospetto, degenera nella facile demagogia, e si sfilaccia nel filantropismo faccendiero, che ha poco o nulla a che spartire con la Carità di Gesù Cristo.
Ed in fine eccoci all’immagine che ci piace intitolare con le parole di don Tonino Bello: «la Chiesa del Grembiule». Sembra un’immagine un tantino audace, provocante per certi versi. Una fotografia leggermente scollacciata di Chiesa. «La Chiesa del Grembiule» non totalizza indici altissimi di consenso. Nell’hit-parade delle preferenze il ritratto meglio riuscito di Chiesa sembra essere quello che la rappresenta con il Lezionario tra le mani o con la casula addosso. La Chiesa che ci hai fatto conoscere don Michele è la Chiesa del Servizio, quello costante, quello in Movimento, quello dell’azione, quella che guarda ai giovani. La chiesa di don Bosco, di don Tonino, di don Puglisi e dei tanti Sacerdoti meno conosciuti che come te ogni giorno vivono il servizio sacerdotale tra la gente e per la gente avendo come fulcro Gesù Eucaristia. La Chiesa che ci proponi è quella che ci piace, che si sporca di polvere e di fango, che sa di sudore e che trova nei fratelli laici i primi da coinvolgere e nel contempo i primi a cui abbassarsi per lavare i piedi. Grazie per tutto questo don Michele. Maria Ausiliatrice, aiuto dei Sacerdoti e don Bosco guidino sempre ogni tuo cammino.
Buon ventennale di Sacerdozio don Michele con la speranza che tu possa continuare per sempre a servire i fratelli e la Chiesa con lo spirito del grembiule come hai fatto fin ora.
Alessandro a nome della Famiglia Salesiana che è in Satriano.

Satriano 11 novembre 2019