Di solito traduciamo la parola ebraica “Pascha” con passaggio.
La festa di Pasqua, infatti, preesistente alla risurrezione di Gesù, faceva memoria del “passaggio” attraverso il Mar Rosso che permise al popolo ebraico, schiavo in Egitto, il “passaggio” dalla schiavitù alla liberazione.
E facile, allora, intuire perché il Signore scelse proprio i giorni della festa ebraica di Pasqua per il suo “passaggio” dalla morte alla vita.
Noi annualmente festeggiamo Pasqua non solo per ricordare la risurrezione di Cristo, ma perché il suo divenga anche il nostro “passaggio” dalla morte alla vita, dalla disperazione alla speranza, dalla tristezza alla gioia, dal buio alla luce, dalla schiavitù alla liberazione.
Un passaggio che Egli compie in noi se gli permettiamo di vivere in noi, nei nostri cuori, nei nostri pensieri, nelle nostre parole, nei nostri gesti, nei nostri progetti e nelle nostre scelte.
Buona Pasqua a tutti!
Don Michele Fontana
