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Intitolato il Piazzale Raoul Follereau

Domenica 19 gennaio, al termine della S. Messa delle 10,30, i fedeli si sono recati nel piazzale difronte il sagrato della Chiesa, di recente realizzazione, per scoprire la targa d’intitolazione a Raoul Follereau, ispiratore AIFO e Benefattore dell’Umanità (Parigi 1903 – Nevers 1977).

L’iniziativa è stata promossa dal  Gruppo Locale Aifo ed è stata deliberata dalla Giunta Comunale di Satriano (n. 46 del 12/03/2019), successivamente autorizzata dalla  Prefettura di Catanzaro (nota n. 43306 del 27/04/2019).

Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai numerosi fedeli, il Commissario Prefettizio Straordinario, dottoressa Patrizia Siciliano, e l’ex Vicesindaco dell’amministrazione che ha portato avanti la Delibera, Sig.ra Vittoria Corasaniti.

Ai soci Aifo, affiancati da tutti i gruppi parrocchiali, si è unita una consistente rappresentanza dei membri di Gasperina consolidando un intenso legame di gemellaggio.

Per l’occasione in parrocchia si è anticipata la celebrazione della “Giornata dei Malati di Lebbra” con attività di autofinanziamento prima della funzione religiosa e animazione liturgica della stessa.

 

In ricordo dell’evento, offriamo ai lettori due preghiere di Raoul Follereau.

Dona la luce ai nostri occhi indigenti
Dona la luce ai nostri occhi indigenti,
la Luce che era prima che nascessero i soli
e l’accordo sublime delle tue galassie.
Mai più carestie, mai più guerre.
No, Signore, mai più
mai più carestie o guerre,
affinchè mai, mai più
abbiamo a vergognarci
di ciò che siamo;
affinché sempre, per sempre
diventiamo uomini.
Nel disordine ottuso,
nella violenza triste
di tutti gli istinti scatenati,
aiutaci a salvare noi stessi
da noi stessi;
risuoni per noi senza fine
l’eco miracolosa
delle tue Beatitudini.

Preghiera per tutti gli infelici
Signore insegnaci
a non amare solo noi stessi,
a non amare soltanto i nostri cari,
a non amare soltanto quelli che ci amano.
Insegnaci a pensare agli altri,
ad amare anzitutto
quelli che nessuno ama.
Concedici la grazia di capire che in ogni istante,
mentre noi viviamo una vita troppo felice
e protetta da te,
ci sono milioni di esseri umani,
che pure sono tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morire di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.
Signore, abbi pietà di tutti i poveri del mondo.
Abbi pietà dei lebbrosi,
che tendono verso la tua misericordia
le mani senza dita, le braccia senza mani.
E perdona a noi di averli,
per una irragionevole paura, abbandonati.
E non permettere più, o Signore,
che viviamo felici da soli.
Facci sentire l’angoscia
della miseria universale,
e liberaci dal nostro egoismo.
Amen