La parabola dei talenti, oggi proposta durante la S. Messa, è parte dell’ultimo discorso di Gesù secondo il Vangelo di Matteo.
Precisamente si colloca nel capitolo 25, tra la parabola delle dieci vergini e quella del giudizio finale. I tre racconti hanno lo scopo di far comprendere come comportarsi in relazione all’avvento del Regno di Dio:
– la parabola delle dieci vergini (proclamata domenica scorsa) invita a prepararsi all’incontro con lo Sposo al termine della propria vita, riempiendo le lampade con l’olio delle buone azioni e della carità;
– la parabola dei talenti (di oggi) spiega come compiere le buone azioni e come vivere la carità: mettendo a frutto i doni che ciascuno ha ricevuto dal Signore;
– la parabola del giudizio finale (che ascolteremo domenica prossima) spiega a chi rivolgere le attenzioni: a Gesù stesso che si rende presente in ogni persona in difficoltà.
Il racconto di oggi si conclude con l’affermazione di Gesù: “A chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha“.
Ecco la chiave di lettura! I talenti sono frutto dell’amore gratuito di Dio.
Talento è tutto ciò che fa crescere chi lo possiede e chi lo riceve; essendo strumento della misericordia, della provvidenza e della presenza di Dio.
Quando ci chiudiamo in noi stessi per paura di perdere il poco che abbiamo, perdiamo anche quello.
L’amore non dato si perde!
Don Michele Fontana