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I poveri non hanno armi, hanno fame

I POVERI NON HANNO ARMI, HANNO FAME

Intervista a Padre Alex Zanotelli durante il Campo estivo AIFO

A cura di Susanna Bernoldi e Generoso Scicchitano

Il campo estivo AIFO 2019 ha incontrato padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, nella sua umile dimora  nel rione Sanita’ di Napoli. Vive in una specie di campanile dove ai vari piani trovano posto i suoi microscopici ambienti. Per l’incontro e l’intervista ci rechiamo nella Chiesa Parrocchiale della  Sanita’. Per la verita’ comincia lui a farci domande informandosi su: che cosa via ha spinto fin qui ad ascoltarmi? oppure: esistono nuovi e piu’ moderni farmaci per curare il morbo di hansen? poi facciamo le nostre domande.

Secondo la tua esperienza quali sono le cause piu’ importanti della poverta’ nel mondo?

In relazione alle cause di povertà, il ruolo delle Banche. La BCE  è una banca privata che stampa le nostre banconote; infatti la nostra zecca stampa solo le monete. anche la Banca d’Italia è in parte privata e che il 15% è nelle mani della Gran Bretagna. Di conseguenza lo Stato, che ha miliardi di euro di debito pubblico, dipende dalle banche per i suoi investimenti aumentando così sempre più il debito. Oggi siamo quindi prigionieri delle banche, del sistema finanziario.  Secondo i dati OXFAM, oggi  i 32 uomini più ricchi nel mondo possiedono l’equivalente della ricchezza di 4 miliardi di persone
e i primi 4 sono i giganti del Web, hanno quindi in mano l’informazione. L’1%  della popolazione mondiale possiede il 99% delle ricchezze del pianeta;  Il 10% della popolazione mondiale consuma il 90% delle risorse del pianeta;  3 miliardi di persone vivono con 2 dollari al giorno; 821 milioni di persone soffrono la fame.

Come e’ possibile che miliardi di persone accettino tutto questo?

Che cosa blocca i poveri? Le armi! Le guerre, i conflitti che spaventano le persone che temono di essere uccise.  I poveri non hanno armi, hanno fame. Nel 2018 sono stati spesi  1.800 miliardi di $ in armamenti, quasi 5 miliardi al giorno.  In Italia si spendono 25 miliardi, circa 70 milioni al giorno… pur non essendo in guerra.  E poi ci sono i 200.000 morti nel deserto… il doppio dei 100.000 morti nel Mediterraneo.  Leggo dal Libro Bianco della Difesa “l’Italia andrà in guerra in ogni caso in cui gli interessi del nostro paese saranno in pericolo”. Questo sistema economico/finanziario/militare sta pesando talmente sull’ecosistema che lo sta facendo saltare, perché abbiamo bisogno di tantissima energia che ricaviamo dal petrolio e dal carbone. Cito dal New York Times: ogni anno questo sistema produce e immette nell’aria 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, mentre gli alberi del pianeta possono assorbirne solo 20 miliardi. Gli scienziati ONU, pur essendo tutti conservatori, concordano che se non vi sarà un deciso cambio di rotta, a fine secolo, la temperatura aumenterà di 3 gradi, alcuni sospettano di 5 gradi! Nel caso dovesse sciogliersi il permafrost, il livello del mare si alzerà di 7 metri con inondazioni di tanti paesi costieri. Infatti per il 2050 l’ONU prevede 250 milioni di profughi ambientali. In Africa si prevede un aumento di 7-8 gradi, continente dove ci si attende una enorme esplosione demografica.   E’ quindi questo un sistema che uccide con la fame e con le guerre.

Quale ruolo puo’ assumere la chiesa in queste tematiche?

Purtroppo la Chiesa di oggi è funzionale al sistema che è dominato dalle banche. Noi, oggi, possiamo sapere se una banca investe i nostri soldi nel traffico di armi o droga,  ma non vi è alcuna reazione da parte dei risparmiatori; soprattutto la Chiesa – le tante congregazioni religiose interessate – hanno taciuto e mantenuto i loro denari nelle banche armate.  Ricordo la frase di Martin Luther King: “Non ho paura delle urla dei violenti, ma del silenzio degli onesti”.

Padre Alex a conclusione di questo breve ma intenso incontro ci puoi dare una speranza a cui aggrapparci?

La speranza, per me, nasce da una fede, dal sapere  che sono nelle mani di un papà che non mi abbandona e che non fa miracoli, perché siamo noi che dobbiamo agire e insieme! Suggerisco di leggere le parole di Papa Francesco in  “TERRA CASA LAVORO”. La speranza viene dal creare movimenti popolari senza lasciarsi imbrigliare. Ricorda che quando si agisce contro il sistema, si è tollerati fino a che non si tocca la politica vera. Ricordo, sempre di Papa Francesco: “Evangelii Gaudium”. Ricordo poi le parole dell’Arcivescovo di Tangeri  (Marocco)  Santiago Agrelo in una sua lettera di denuncia contro il massacro, da parte  dell’esercito spagnolo, di 15 migranti che tentavano di superare la barriera di reti di Ceuta (cittadina geograficamente marocchina, ma possedimento spagnolo): “Non chiuderti alla tua stessa carne”. L’eresia suprema è la tentazione umana del potere vissuta dai grandi imperi. La grande blasfemia è la macroingiustizia istituzionalizzata, questo neoliberismo che esclude gran parte dell’umanità.