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I decimi di febbre

Gesù esce dalla sinagoga, dove di sabato partecipa al culto, e si reca nella casa di uno dei primi discepoli, Pietro, che gli parla della suocera, a letto con la febbre.
Il Maestro lascia ogni cosa, tralascia ogni discorso, sospende ogni altra attività e “subito”  va al capezzale dalla donna.
Le prende la mano e la solleva.
Immediatamente la febbre sparisce e la signora si mette a servizio di tutti.

L’evangelista, non a caso, nel narrare l’evento usa lo stesso verbo che aveva impiegato nel racconto degli angeli che “servono” Gesù nel deserto, dopo le tentazioni.
La suocera di Pietro, ora guarita, mettendosi a servire è assimilata agli angeli, le creature più vicine a Dio.
Il servizio è un’attività angelica!

La semplicità di questa guarigione, che è la prima in assoluto narrata da Marco, parla di un Gesù che entra nelle case per guarire anche dalle semplici febbri, pure dai piccoli decimi che, talvolta, sono più noiosi e fastidiosi di temperature più alte.

Il racconto di quest’intervento dimesso, così poco vistoso, senza neppure una parola da parte di Gesù, invita a  superare l’ansia per i piccoli problemi quotidiani che, come decimi di febbre, spesso tolgono energia all’intera giornata ed entusiasmo ad attività più importanti.

Don Michele Fontana