Home / Vangelo del giorno / Fate questo…

Fate questo…

I tre evangelisti sinottici (Matteo, Luca, Marco) nel narrare l’Ultima Cena si soffermano sull’istituzione dell’Eucaristia.

Così anche S. Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (oggi proclamata nella Seconda lettura), ricorda quell’evento:

Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me»“.

Una narrazione che abbiamo sentito centinaia di volte, in ginocchio, perché parte integrante della preghiera eucaristica.
In questo giorno solenne siamo invitati a meditarla, chiedendoci a cosa si riferisca Gesù.

Per rispondere alla domanda, ravvedimento nel gesto il “sacramento ” e il “segno”.

Il sacramento, che questa sera si celebra per la prima volta, è l’Eucaristia.
Il segno, che dall’Eucaristia è richiamato e reso efficace, è il dono della  vita. Il pane e il vino, diventati Corpo e Sangue del Signore, donati ai commensali per essere manducati e delibati, sono infatti anche segno della sua esistenza, donata a tutti dall’alto della croce.

Così, l’invito di Gesù (“fate questo” in memoria di me”), si riferisce egualmente al sacramento e al segno.

Riferito al “sacramento”, invita a ripetere il gesto in ogni celebrazione, fino alla consumazione della storia, assicurando la sua presenza vera, reale, sostanziale nel pane eucaristico. Così, questa santissima notte, Cristo oltre a donarsi nell’eucaristia, fa dono del sacerdozio perché questa possa essere perpetuata in ogni luogo, in ogni tempo.

Riferito al “segno”, possiamo parafrasarlo così: fate questo, donate la vostra vita agli altri, in memoria di me. Ogni volta che volete fare memoria mia, ogni volta che volete che io sia presente in mezzo a voi, oltre che nell’Eucaristia, mi troverete nell’amore, nel servizio, nel dono della vita per gli altri.

Don Michele Fontana