Durante l’Ultima Cena, Gesù consegna ai discepoli il comandamento nuovo:
“Che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi“.
L’invito, che questa domenica ascolteremo proclamare all’interno della Messa, porta a compimento il comandamento dell’Antico Testamento che recita:
“Amerai il prossimo tuo come te stesso“.
Una richiesta che indica se stessi come parametro per l’amore affinché ognuno possa avere un riferimento fin dove spingersi: come ami te stesso, ama il prossimo tuo.
Ora Gesù cambia il riferimento: invita ad amarci gli uni gli altri, certo, tuttavia non come amiamo noi stessi, ma come ci ama lui.
Il criterio dell’amore non si trova in noi ma in lui!
Già al termine dell’Ultima Cena i discepoli capiranno fino a che punto il Signore ama: fino alla fine, fino all’ultimo respiro, fino all’ultima goccia di sangue. E ama tutti, senza distinzione; anche chi lo tradisce; anche chi lo rinnega; anche chi scappa via; anche chi rimane indifferente e senza far nulla.
Offrendo questo brano alla nostra meditazione, la liturgia aggiunge un tassello al mosaico della Pasqua per aiutarci a comprendere ancora un po’ a cosa siamo invitati in questo tempo di grazia: passare dall’egoismo e dall’egocentrismo al vero amore.
Siamo egoisti quando amiamo solo noi stessi; quando, anche se non ce ne accorgiamo, ciò che facciamo e diciamo è solo per un nostro tornaconto, una nostra visibilità.
Paradossalmente possiamo essere egoisti anche spendendoci in opere di carità o in attività di servizio per gli altri.
Un passo avanti è l’egocentrismo.
In questo caso amiamo gli altri, ma ancora a modo nostro, secondo quello che pensiamo, con le nostre sole forze umane. Quante volte c’inganniamo e torturiamo credendo che l’amore abbia origine nelle nostre capacità e debba compiersi secondo il nostro modo di essere e di vedere.
Mentre l’egoista ama “per” se stesso e l’egocentrico ama “da” se stesso, con il comandamento nuovo Gesù invita a un amore diverso, che è tanto puro ed efficace quanto più riesce ad amare per lui e da lui.
Per questo ci offre quotidianamente il suo “cuore” nell’Eucaristia!
Don Michele Fontana