“Alleluia, Gesù è risorto!”.
Anzi… “Alleluia, Gesù è il Risorto”, colui che da quel “giorno dopo il sabato” continua a risorgere in ogni uomo, in ogni luogo, in ogni storia che lo accoglie.
In quel luminoso mattino di primavera, il Signore, al primo chiarore dell’alba si è alzato, ha intriso del profumo di vita il nidore della morte, ed ha scaraventato via la grossa pietra che, chiudendo il sepolcro, era lì a dire all’umanità: fin qui giungerai e non oltre! (Gb 38,11); il tuo limite sono io, la morte.
No, non è più interdetta all’uomo l’eternità: il limite finale imposto dal peccato è stato rovesciato.
Nella cultura contadina una pietra segnava il limite della proprietà.
No, non siamo più tua proprietà, o morte!
Quest’annuncio oggi deve rinnovare i cuori per essere urlato in ogni avversità che cerca di avvinghiarci con i suoi tentacoli letali.
Dal giardino dov’era il sepolcro, il Risorto avanza portando pace.
La prima parola che uscirà dalla sua bocca davanti agli smarriti apostoli sarà, infatti, “pace’!
Pace a tutti noi.
Pace ai nostri cuori.
Pace nelle nostre vite…
Pace e risurrezione!
Don Michele Fontana