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Adorazione eucaristica di Avvento

Parrocchia “S. Maria della Pace” – Satriano Marina

Adorazione Eucaristica

Con Giuseppe… nel cammino sinodale

Martedì 14 dicembre 2021

 

Introduzione

Dopo il segno di Croce e il saluto iniziale, un lettore proclama il brano evangelico che farà da riferimento all’adorazione.

Dal Vangelo secondo Matteo (1,18-25)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

Segue il canto “Voglio adorare te” durante il quale si accompagna Gesù Eucaristia dal Tabernacolo all’Altare.

Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.

Nella gioia e nel dolore, nell’affanno della vita, quando sono senza forze, adoro te. Nella pace e nell’angoscia, nella prova della croce, quando ho sete del tuo amore, adoro te Signore.

Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.

Nel coraggio e nel timore, nel tormento del peccato, quando il cuore mio vacilla, adoro te. Nella fede e nella grazia, nello zelo per il regno, quando esulto nel tuo nome, adoro te Signore.

Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.

Adoro te (Adoro te). Adoro te (Adoro te). Adoro te (Adoro te), si Signor.

Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.

Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.
Voglio adorare te. voglio adorare te, voglio adorare te, Signor solo te.

Voglio adorare te. Signor solo te

 

Preghiera eucaristica
Silenzio di adorazione

 

Primo momento
Il disorientamento

Ascoltiamo
Così fu generato Gesù Cristo. Sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

Meditiamo
La narrazione della nascita di Gesù comincia con un fatto imbarazzante: Maria, promessa sposa di Giuseppe, è incinta!
Secondo la legge giudaica il matrimonio prevedeva due fasi: lo sposalizio e le nozze. Al termine della cerimonia dello sposalizio, l’uomo pronunciava la formula: “Tu sei mia moglie”, e la donna rispondeva: “Tu sei mio marito”. Da quel momento erano sposati pur continuando a vivere nelle rispettive case.
Un anno dopo lo sposalizio si celebravano le nozze nelle quali la sposa era introdotta nella casa dello sposo.
È nel periodo intermedio tra sposalizio e nozze che Maria riceve la visita dell’Angelo e si trova incinta.
Come avrà reagito Giuseppe alla notizia? Stupore? Preoccupazione? Ansia? Dubbi?
Sicuramente avrà vissuto giorni di disorientamento.

Silenzio di adorazione.

Preghiamo
Come a Giuseppe, anche a noi può capitare di essere disorientati da avvenimenti incomprensibili.
Per questo ripetiamo insieme: Aiutaci, Signore.

– Quando le nostre famiglie entrano in crisi.
– Quando non comprendiamo il comportamento di chi ci sta accanto.
– Quando notizie improvvise sconvolgono la nostra vita.
– Quando siamo turbati o preoccupati.

Adoriamo
Nell’adorazione presentiamo a Gesù le persone che in questo momento affrontano situazioni difficili.
Presentiamo anche la Chiesa e le nostre parrocchie, che vivono tempi di grandi prove.

Silenzio di adorazione.
Canto “Stai con me”.

Stai con me, proteggimi, coprimi con le tue ali, o Dio.

Quando la tempesta arriverà, volerò più in alto insieme a te; nelle avversità sarai con me, ed io saprò che tu sei il mio Re.

Il cuore mio riposa in te, io vivrò in pace e verità

Quando la tempesta arriverà, volerò più in alto insieme a te; nelle avversità sarai con me, ed io saprò che tu sei il mio Re. (2 volte)

Quando la tempesta arriverà, volerò più in alto insieme a te; nelle avversità sarai con me, ed io saprò che tu sei il mio Re.

Ed io saprò che tu sei il mio Re.
Ed io saprò che tu sei il mio Re

Quando la tempesta arriverà, volerò più in alto insieme a te; nelle avversità sarai con me, ed io saprò che tu sei il mio Re. (3 volte)

Ed io saprò che tu sei il mio Re. Ed io saprò che tu sei il mio Re.

 

Secondo momento
L’indecisione

Ascoltiamo
Giuseppe, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

Meditiamo
Giuseppe inizialmente pensa di farsi da parte.
Matteo dice che è uomo giusto.
Non è una giustizia legalista, che avrebbe imposto di ripudiare pubblicamente la sposa; non è nemmeno una giustizia annacquata di falso buonismo, che avrebbe chiesto di far finta di niente; è la giustizia di chi cerca, s’interroga su cosa fare.
Di fronte all’incomprensibile mistero che si sta compiendo, Giuseppe crede di non essere al posto giusto, si sente piccolo e inadatto, e per questo pensa di mettersi da parte.

Silenzio di adorazione.

Preghiamo
Come a Giuseppe, anche a noi può capitare di non sentirci al posto giusto. Al contrario di Giuseppe, può capitarci pure di voler occupare posti, ricevere riconoscimenti, assumere incarichi che non ci competono.
Per questo preghiamo: Indicaci il nostro posto, Signore.

– Quando confondiamo i ruoli in casa e in famiglia.
– Quando siamo chiamati a collaborare in Chiesa e nella società.
– Quando ci sentiamo inadatti e insicuri.
– Quando la superbia ci spinge a pretendere oltre.

Adoriamo
Nell’adorazione presentiamo a Gesù eucaristia i luoghi e le situazioni che abitiamo ogni giorno. Facciamoli scorrere, uno ad uno, nella nostra mente chiedendo al Signore di indicarci il posto da occupare e come occuparlo.

Silenzio di adorazione.
Canto “Il mio canto sale a te”.

Gesù son qui davanti a te per adorarti e proclamarti mio Re.
Gesù son qui davanti a te; tutta la lode del mio cuore innalzo a te.

Rit. Ed il mio canto sale a te Gesù per esaltare ed onorare il nome tuo.
Ed il mio canto sale a te Gesù con le mani alzate verso il trono tuo.

Gesù son qui accanto a te, al mio fianco ed io mai più vacillerò.
Gesù sei qui accanto a me; tutta la gioia del mio cuore canto a te.

Il mio canto sale a te (7volte).

A te, a te

Ed il mio canto sale a te Gesù per esaltare ed onorare il nome tuo.
Ed il mio canto sale a te Gesù con le mani alzate verso il trono tuo.

 

Terzo momento
L’annuncio

Ascoltiamo
Mentre [Giuseppe] stava considerando queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Meditiamo
L’angelo raggiunge Giuseppe nel silenzio del sogno. Sa che ha bisogno di rassicurazione, per questo la prima parola è: «Non temere!».
Il santo timore non è paura delle conseguenze per la decisione da prendere, ma fame e sete di giustizia, desiderio di fare la scelta migliore secondo Dio.
Il concepimento di Maria è qualcosa di straordinario e impensabile, ma ciò non significa che Giuseppe debba mettersi da parte: dovrà dare il nome a Gesù.
L’imposizione del nome apparteneva di diritto al padre. In questo caso il nome è dato da Dio mediante l’angelo, ma pubblicamente sarà Giuseppe a dichiararlo. Così è chiaro fin dall’inizio che quel bimbo è figlio di Dio, e Giuseppe ne sarà padre giuridico, con il compito di accoglierlo, proteggerlo, accompagnarlo, aiutarlo.

Silenzio di adorazione.

Preghiamo
Come Giuseppe, anche noi siamo chiamati ad accogliere, custodire e accompagnare il progetto di Dio.
Per questo ripetiamo insieme: Custodisci, Signore.

– Le cose belle che ci hai affidato.
– La vita di chi è disperato.
– L’amore di chi è innamorato.
– I progetti di chi è impegnato.

Adoriamo
Nell’adorazione presentiamo a Gesù eucaristia ciò che siamo chiamati a custodire: il creato, il bene comune, i legami familiari, le amicizie, la fede, la Chiesa, le persone che ci ha affidato.
Li deponiamo idealmente ai piedi dell’ostensorio.

Silenzio di adorazione.
Canto “Custodiscimi”.

Ho detto a Dio senza di te alcun bene non ho, custodiscimi.
Magnifica è la mia eredità, benedetto sei tu sempre sei con me.

Custodiscimi, mia forza sei tu,
custodiscimi mia gioia Gesù!
Custodiscimi, mia forza sei tu,
custodiscimi mia gioia Gesù!

Ti pongo sempre innanzi a me, al sicuro sarò, mai vacillerò.
Via, verità e vita sei, mio Dio credo che tu mi guiderai.

 

Quarto momento
La spiegazione

Ascoltiamo
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi».

Meditiamo
Con il concepimento di Maria si adempie la profezia di Isaia: «La vergine partorirà un figlio» (Is 7,14).
Il nome Emmanuele, «Dio con noi», è evocato da Gesù stesso nel saluto ai discepoli prima di essere definitivamente assunto in Cielo: «Io sono con voi fino alla fine dei secoli».
Tutta la sua vita, pertanto, è aperta e chiusa da questa inclusione letteraria con cui si sottolinea che in lui Dio è con noi, nella nostra vita: non ci abbandona, non ci lascia soli.

Silenzio di adorazione.

Preghiamo
Come Giuseppe, anche noi abbiamo bisogno di sentire la presenza di Dio con noi e per noi.
Per questo ripetiamo: Rimani con noi, Signore Gesù.

– Quando ci sentiamo soli negli affetti.
– Quando ci sentiamo soli nella sofferenza.
– Quando ci sentiamo soli nelle responsabilità.
– Quando ci sentiamo soli nelle decisioni.

Adoriamo
Nell’adorazione presentiamo a Gesù eucaristia tutte le situazioni in cui avvertiamo il peso della solitudine.
Presentiamo al Signore anche le persone che in questo momento sappiamo si sentano sole o abbandonate.

Silenzio di adorazione.
Canto “Rimani con noi”.

Noi ti abbiamo incontrato mentre il giorno si spegneva.
Ti sei fatto pellegrino insieme a noi, hai effuso una luce sull’incredulità che copriva i nostri occhi e il nostro cuore.
Con la tua parola hai svelato a noi il mistero dell’eterno amore fatto uomo in te, una nuova speranza hai messo dentro il cuor; una fiamma che mai più si spegnerà.

Rit. Rimani con noi Signore Gesù, il giorno già volge al tramonto. Rimani con noi Signore Gesù, la sera è vicina, rimani con noi. (2 volte)

Alla mensa con noi prendi il pane tra le mani, ti riveli agli occhi dell’umanità, dietro il velo dei segni riconosciamo te, il Signore della vita, il Salvatore.
Noi ti abbiamo incontrato, questa vita hai trasformato, il tuo amore è rifiorito dentro noi, con la gioia nel cuore annunzieremo che la salvezza noi abbiamo solo in te.

Rimani con noi.
Con noi.

 

Quinto momento
La scelta

Ascoltiamo
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

Meditiamo
Giuseppe fece come l’angelo gli aveva ordinato. La sua è un’obbedienza pronta e fiduciosa; scandalosa agli occhi della sapienza umana; molto simile a quella di Abramo.
Nel silenzio accoglie il mistero.
Dicendo “sì” a Maria dice sì al dono di Dio che è in lei.

Silenzio di adorazione.

Preghiamo
Come Giuseppe, anche noi siamo chiamati a rinnovare il nostro “sì” perché attraverso noi Gesù nasca ancora.
Per questo diciamo: Vieni, Gesù.

– Nei nostri cuori, perché amiamo ciò che viviamo.
– Nelle nostre menti, perché siamo saggi in ciò che diciamo.
– Nelle nostre azioni, perché siamo benedetti in ciò che facciamo.
– Nelle nostre vite, perché gustiamo il bene che desideriamo.

Adoriamo
Nell’adorazione presentiamo a Gesù le nostre attività quotidiane. Chiediamogli di venire in esse, illuminandole, ricolmandole di benedizione, indirizzandole nella carità e nella giustizia.

Silenzio di adorazione.
Canto “Nel tuo silenzio”.

Nel tuo silenzio accolgo il mistero venuto a vivere dentro di me.
Sei tu che vieni, o forse è più vero che tu mi accogli in te, Gesù.
Sorgente viva che nasce nel cuore è questo dono che abita in me.
La tua presenza è un fuoco d’amore che avvolge l’anima mia, Gesù.
Ora il tuo Spirito in me dice: “Padre”, non sono io a parlare, sei Tu.
Nell’infinito oceano di pace, tu vivi in me, io in te, Gesù.

 

Benedizione eucaristica.
Si repone il Santissimo Sacramento nel Tabernacolo mentre si intona il canto “Infinitamente grazie”.

Che cosa ti renderò per quello che mi hai dato?
Innalzo il mio cuore come un calice di lode,
con tutte le mie forze grido:

Grazie! Grazie! Infinitamente grazie!
Grazie! Grazie di ciò che sei per me.
Grazie Gesù, grazie Gesù, grazie Gesù.
Grazie! Grazie! Infinitamente grazie!
Grazie! Grazie di ciò che sei per me.
Grazie Gesù, grazie Gesù, grazie Gesù. (2 volte)